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Rinascimento in bianco e nero

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Life & Style

Da Arpanet al World Wide Web, la Grande Rete festeggia i suoi primi 40 anni

Risale al 29 ottobre del 1969 l’invio del primo messaggio sulla rete antenata di Internet. Sempre più persone usano e-mail su cellulare

Pubblicato il 30-10-2009
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Rinascimento in bianco e nero

Il Web festeggia i suoi primi 40 anni di vita. Risale al 29 ottobre del 1969, infatti, l’invio del primo messaggio sulla rete Arpanet, l'antenata di quella che oggi tutti conosciamo come Internet. Ad inviare lo storico messaggio, da uno stanzino dell'Università della California di Los Angeles, fu il professor Leonard Kleinrock. Non una email complessa, sia chiaro, ma una singola parola: “login”. Il ricercatore, a dirla tutta, a causa di un blocco di sistema riuscì inizialmente a spedire soltanto le prime due lettere, che comunque giunsero a destinazione, nell'unico altro nodo della rete esistente, situato a circa 500 chilometri di distanza. Un’ora più tardi l’esperimento venne ripetuto e stavolta sul monitor del lontano laboratorio comparve la parola per intero. Fu questo il primo vagito di Internet, un evento che cambiò il mondo fino a contagiare tutti.

Una rivoluzione che cambiò il mondo

Pochi di loro immaginavano di aver in quel momento contribuito a dar vita alla più rivoluzionaria innovazione del secolo. Soltanto Leonard Kleinrock ammise di sapere cosa stesse realmente succedendo. “Il 3 luglio 1969 - racconta a chi gli chiede se aveva previsto tutto - l’università pubblicò un documento sul futuro di Internet descrivendola come una rete sempre funzionante, sempre disponibile, localizzata ovunque, cui chiunque avrebbe potuto avere accesso. In quel momento nessuno avrebbe mai potuto immaginare uno sviluppo così capillare, “che consentisse alle persone di comunicare e creare delle comunità con interessi in comune, eliminando ogni ostacolo di razza, religione e credo politico

La nascita del World Wide Web
Nel 1991 presso il CERN di Ginevra il ricercatore Tim Berners-Lee definì il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che permette una lettura ipertestuale, non-sequenziale dei documenti, saltando da un punto all'altro mediante l'utilizzo di rimandi (link o, più propriamente, hyperlink). Il primo browser con caratteristiche simili a quelle attuali, il Mosaic, venne realizzato nel 1993. Esso rivoluzionò profondamente il modo di effettuare le ricerche e di comunicare in rete. Nel WWW le risorse disponibili sono organizzate secondo un sistema di librerie (o pagine) a cui si può accedere utilizzando appositi programmi detti browser con cui è possibile navigare visualizzando file, testi, ipertesti, suoni, immagini, animazioni, filmati. La facilità d'utilizzo connessa con l'HTTP e i browser, in coincidenza con una vasta diffusione di computer per uso anche personale, hanno aperto l'uso di Internet ad una massa di milioni di persone, anche al di fuori dell'ambito strettamente informatico, con una crescita in progressione esponenziale.

Una nuova rivoluzione proprio per i 40 anni del Web
L’Icann, l’organo internazionale non-profit che ha il compito di regolare l’utilizzo della rete, ha proprio di recente annunciato che a partire dal 16 novembre si potranno richiedere i primi indirizzi internet scritti con alfabeti differenti da quello latino (internationalised domain names). I domini, in pratica, potranno usare caratteri cinesi o arabi. L'ente si esprimerà in proposito il 30 ottobre e nel caso in cui la votazione dovesse andare a buon fine, la Rete potrà godere di una vera e propria internazionalizzazione. Secondo Rod Beckstrom, Ceo Icann, il voto di fine ottobre è di fondamentale importanza per lo sviluppo di Internet. “Nel meeting che si terrà a Seoul faremo un ulteriore passo verso l'internazionalizzazione di Internet - rimarca Beckstrom -. Qualunque persona in ogni angolo del mondo potrà navigare sul mondo online usando il proprio linguaggio scritto nativo, implementando così l'inclusione nell'organizzazione di Paesi sempre più strategici quali Cina e Russia”. Se l'Icann dirà sì al documento, i primi domini “non latini” arriveranno già per la metà del 2010 dato che l'ente sta lavorando alla sperimentazione delle procedure da due anni. Sempre il 30 ottobre l'ente dovrà votare l'introduzione del dominio “.post'' dedicato al comparto postale.

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