Giugno in Musica al Castello dedica una serata a Fabrizio De Andrè coi Vitellini di Felloni.

La formazione dei Vitellini di felloni al completo

portano avanti un’evoluzione del lavoro tanto apprezzato dal pubblico lo scorso anno, presentandolo attraverso nuove interpretazioni e suggestioni. L'idea è quella di aprirsi verso canzoni di grandi cantautori del novecento che lo stesso De André ha riproposto al pubblico italiano.
Grazie alla versione in lingua italiana, dalle opere di Brassens, Cohen e Dylan emergono, oltre ai contenuti melodici delle canzoni, anche il tema e il messaggio poetico e politico dei versi.
Il gruppo è composto da sette elementi, tutti musicisti con un percorso professionale degno di nota: alle chitarre, flauti e cori il Maestro Giannantonio Rossi, ideatore del gruppo insieme a Mario Diamante, cantante attivo nel toronese, da qualche anno trasferito a Bassano, da sempre un grande estimatore – e dalla sua morte in poi divulgatore – delle opere di Fabrizio De Andrè.
Strumenti affascinanti come tiorbe, arciliuti, chitarroni, tastiere sono a cura di Gianluca Geremia. Al basso elettrico Lorenzo Di Prima, formatosi col contrabbassista e bassista Roberto Caon, la batteria è affidata ad Edoardo Lettera, insegnante di batteria presso l'A.C. Artesia di Rosà e la Scuola di Musica Metrotime di Dueville e Sandrigo. Alle percussioni Giulio Brotto, musicista che ha l'occasione di suonare su diversi palchi, anche fuori dall'Italia. Al flauto traverso il Maestro Mauro Alberti, dedicato all’insegnamento della musica, da sempre si occupa con particolare interesse alla realizzazione di progetti musicali nelle scuole dell’infanzia e primarie, oltre che alla direzione corale. Seconda voci e cori affidata alla cantante bassanese Ombretta Rossi.
La serata è ad ingresso libero, verranno raccolta delle offerte in parte devolute all'Associazione Conca d'oro.
La rassegna prosegue domani sera con la Cover Band la Città degli Angeli, un viaggio nella musica degli Eagles, che si snoda dalla fine degli Anni a'60 ai giorni nostri.