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Portogallo: 50 anni fa la Rivoluzione dei garofani
Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Acqua azzurra, acqua chiara
Come un elettroshock. Una vittoria salvifica, una vittoria nel suo piccolo storica perché ottenuta contro il Parma ossia l’ultima squadra italiana ad aver vinto una coppa Uefa, la compagine dalla rosa più forte del girone.
Pubblicato il 18-04-2017
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Il Bassano dopo mesi in isolamento è tornato alla luce del sole e si è riguadagnato la possibilità di vivere un finale di stagione da protagonista. La rete di Fabbro è stata uno squarcio di sole tra le nuvole di un temporale – più stagione delle piogge che acquazzone – e il risollevato BV si sente come uno schiavo a cui è stata restituita la libertà, un condannato a cui è stata concessa la grazia: con addosso la consapevolezza totale che non c’è più tempo da sprecare. Chiaro, lampante, evidente: i giallorossi devono tradurre questo potente sentimento in campo e soprattutto lontano dal Mercante dove nel corso dell’anno hanno raccolto pochissimo. Il prossimo turno in quel di Forlì (domenica ore 20:30) può dare delle risposte determinanti o quasi. Se il Soccer Team si qualificherà ai playoff disputerà i sedicesimi in gara unica in trasferta (ad oggi a Pordenone, sarebbe una rivincita mica male).
Equilibrio. A confortare l’ambiente sono stati anche i segnali lanciati da alcuni uomini chiave e la consapevolezza che non dovrebbe mancare molto al rientro a pieno regime di Bianchi e in gruppo di Proietti. La prova superba di Laurenti ha risollevato un centrocampo da dicembre in avanti monco di compattezza, personalità e qualità. I progressi dei punti di riferimento offensivi Grandolfo e Candido hanno corroborato il lavoro di Minesso e Fabbro. Non è facile far coesistere tanti giocatori con caratteristiche d’attacco ed ottenere risultati. D’Angelo c’era riuscito con 4-3-1-2, Bertotto sembra aver trovato la chiave con un modulo di più facile interpretazione ma non meno efficace il 4-2-3-1. Il segreto sta nel chiedere anche a chi non è intenditore per caratteristiche di sacrificarsi, di mettersi completamente al servizio dei compagni. L’equilibrio è tanto più importante considerato che in difesa, spesso non adeguatamente coperta, si continua a ballare troppo. Citazione di merito va ad un Fabbro alla Zubin di glereaniana memoria ma anche all’impatto avuto da Gashi. Il classe 1998 con la sua freschezza, sfrontatezza e qualità può essere davvero utile per piazzare la zampata decisiva verso gli spareggi promozione.
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