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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Linea di penombra

Una mostra sul grande fotografo Robert Capa, con promozione collegata alla mostra-evento di Van Gogh a Vicenza. Una mostra “alla rovescia”, focus sulle collezioni private, spazi per i giovani artisti. Ecco i prossimi programmi dei Musei Civici

Pubblicato il 27-05-2017
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Rinascimento in bianco e nero

C'è una linea di penombra che - nonostante la semioscurità - illumina l'immediato futuro dei Musei Civici di Bassano. E non solo perché la conferenza stampa di presentazione delle iniziative e delle mostre promosse dai Musei e dall'assessorato comunale alla Cultura nel periodo giugno-dicembre 2017, convocata in sala Chilesotti, si svolge (vedi foto) con un abbassamento di luci che genera l'effetto ti-vedo-non-ti-vedo.
Ma anche perché per la prima volta, anche se indirettamente, una mostra allestita al Museo Civico sarà collegata a uno degli eventi-boom organizzati da Marco Goldin, fondatore e direttore di Linea d'ombra, specialista nel trasformare le mostre d'arte in un fenomeno di massa.
Accadrà nel prossimo autunno, quando a Vicenza la corazzata Goldin aprirà la mostra “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, allestita in Basilica Palladiana dal 7 ottobre fino all'8 aprile 2018, già presentata come “la più grande mostra monografica mai dedicata a Van Gogh in Italia”. Roba da vagonate di migliaia di visitatori.

La conferenza stampa in sala Chilesotti al Museo Civico (foto Alessandro Tich)

E in parziale concomitanza con l'ennesima calamita di popolo firmata Linea d'ombra, anche se sarà inaugurato quasi un mese prima (taglio del nastro 15 settembre, chiusura 22 gennaio 2018), al Museo Civico di Bassano andrà in scena a sua volta un evento espositivo rivolto più a un pubblico di appassionati di settore, ma di assoluto livello internazionale e soprattutto esclusivo.
Si tratta di “Robert Capa. Retrospective”: una personale del celebre fotografo ungherese Robert Capa (pseudonimo di Endre Ernő Friedmann), considerato il padre del fotogiornalismo, fondatore - assieme ad altri giganti dello scatto tra cui Henri Cartier-Bresson - dell'Agenzia Magnum, autore di alcune tra le più celebri istantanee del fotoreportage del '900, testimone oculare e fotografico dei maggiori conflitti mondiali del Ventesimo secolo tra cui la Prima Guerra d'Indocina, in Vietnam, dove nel 1954 trovò la morte per lo scoppio di una mina mentre si apprestava a fotografare una colonna di soldati in avanzamento.
La mostra sarà realizzata in collaborazione con Magnum Photos, Civita Tre Venezie e Manfrotto. Sarà allestita per il settantesimo anniversario dell'Agenzia Magnum e, come sottolinea la direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin, che cura l'evento assieme a Denis Curti, “sarà l'unica mostra in Italia dedicata al fondatore della Magnum nel settantesimo di fondazione dell'agenzia francese, un evento di rilievo internazionale”.
Ed è qui che si innesta l'anello di congiunzione con la mostra di Van Gogh, coordinato assieme a Linea d'ombra.
“La mostra di Robert Capa - ci spiega l'assessore comunale alla Cultura Giovanni Cunico - sarà promossa congiuntamente all'evento di Vicenza. Non sarà direttamente Linea d'ombra a farlo, ma la Provincia attraverso l'OGD, l'Organizzazione di Gestione della Destinazione turistica “Terre Vicentine”, nell'ambito della valorizzazione delle Città d'Arte. Sarà la prima grande occasione di promozione condivisa che riguarderà anche l'ospitalità, e cioè la possibilità di accogliere i visitatori della mostra di Van Gogh non solo a Vicenza ma in tutto il territorio.”
“Quando mi è stata data la delega di assessore alla Cultura - dichiara ancora Cunico in conferenza stampa - ho detto di voler fare una programmazione entro i primi cento giorni per coordinare i nostri progetti con Vicenza, Asolo, Marostica e gli altri territori vicini.”
E in attesa che l'inquadratura di questa inedita foto d'insieme con Bassano e Vicenza venga messa a fuoco, altri ancora sono gli eventi e le mostre che nei prossimi mesi animeranno la vita culturale della nostra città.
Uno su tutti sarà la mostra “Abscondita. Segreti svelati delle opere d'arte”, copyright by Chiara Casarin. La direttrice ha infatti ideato il progetto che racconterà la storia di una selezione delle opere d'arte conservate in Museo da un punto di vista del tutto insolito: il loro retro. “Ci sono una quantità di informazioni nascoste sulle opere d'arte sul loro retro - spiega -. L'immagine-simbolo dell'esposizione sarà un dipinto di Cornelius Norbertus Gijsbrechts, pittore seicentesco originario di Anversa, che oggi è conservato al Museo Nazionale di Copenhagen. L'opera raffigura il retro del quadro, che è dipinto sul davanti della tela. È la prova di come già quattro secoli fa la pittura rifletteva su se stessa, generando un nuovo linguaggio sull'immagine e sul suo supporto e attuandolo subito in un caso limite.”
Sarà dunque un'originale esposizione “alla rovescia”, ospitata nel Salone dei Sei e Settecento del Museo Civico che per l'occasione sarà disallestito, in vista del suo nuovo allestimento che prenderà forma a mostra conclusa. E al quale si aggiungerà, come anticipa la neo presidente dell'Associazione Amici dei Musei Raffaella Mocellin, “l'acquisizione di un'importante opera sulla quale provvederemo al restauro”.

Ma non è tutto. Il programma dei Musei Civici per la seconda parte dell'anno pullula infatti di ulteriori proposte.
Si inizia mercoledì 7 giugno alle 19 con un mix di arte e teatro: “La Divina Artemisia”, monologo scritto da Carla Menaldo e recitato da Eleonora Fuser, incentrato sulla vita di Artemisia Gentileschi, pittrice del '600, una delle maggiori figure femminili della storia dell'arte. La performance partirà davanti al suo dipinto “Susanna e i Vecchioni”, conservato nella pinacoteca del Museo Civico e proseguirà nella Galleria Civica dove saranno proiettate le immagini di opere di altre donne artiste che hanno detto la loro in un mondo, come quello della pittura, soprattutto di uomini.
C'è poi anche “Paintings. Percorsi nella pittura contemporanea da una collezione privata”. Dal 10 giugno al 2 settembre alla Galleria Civica del Museo.
Sarà il primo evento di un nuovo filone della politica espositiva museale, dedicato alle collezioni di opere d'arte, spesso di grande valore, che restano solitamente “nascoste” nelle case private della città e del territorio. In questo caso la rassegna farà scoprire al pubblico oltre sessanta opere pittoriche provenienti dalla collezione di Antonio Menon, imprenditore che ha dato vita ad una delle più importanti collezioni private del comprensorio bassanese.
“Questo territorio - sottolinea la direttrice Casarin - è ricchissimo di interessanti collezioni private e il nostro intento è quello di capire la disponibilità dei collezionisti a renderle visibili. La mostra della collezione Menon anticipa una mappatura delle principali collezioni private del territorio. È un calendario che si ripeterà con altre mostre che non saranno slegate tra loro, ma inserite in un contesto di studi.”
Per la serie “largo ai giovani”, invece, si annuncia la riapertura della Torre delle Grazie, contestualmente alla agognata riapertura, prevista a luglio, dell'attiguo Caffè Italia. La Torre ritornerà a fare parte della vita cittadina, dopo anni, come nuovo spazio espositivo dedicato esclusivamente all'arte contemporanea, con mostre di artisti emergenti invitati a misurarsi con la storia e l'architettura del luogo.
Si inizia con la retrospettiva della bassanese Giorgia Fincato intitolata “Archeologia del tempo. Segno e vuoto in movimento”. Collage, disegni e installazioni in mostra dal 24 giugno al 26 luglio. Seguirà, dal 1 agosto al 5 settembre, una personale del povese Mattia Malis. Tutte le mostre in Torre saranno a cura di Chiara Casarin.
Riflettori accesi anche sulle eccellenze dell'artigianato artistico locale e non solo.
Avverrà dal 15 luglio al 20 agosto a Palazzo Bonaguro, dove sarà ospitata la mostra di artigianato artistico del Veneto e del Friuli Venezia Giulia: una rassegna itinerante, già accolta nell'ex chiesa di San Francesco a Udine, realizzata in collaborazione con le Confartigianato di Vicenza e di Udine, ViArt e i Comuni di Bassano del Grappa e di Udine.
Bassano è inoltre coinvolta nell'Anno Quarenghiano, nel secondo centenario della morte dell'architetto e disegnatore Giacomo Quarenghi (Rota d'Imagna,Bergamo, 1744 - San Pietroburgo, 1817). Il Museo Civico, grazie alla donazione di Gian Battista Sartori Canova, aderisce all'iniziativa con la mostra “Giacomo Quarenghi al Museo Civico di Bassano del Grappa”, dal 27 ottobre al 27 novembre.
Si sviluppano intanto i rapporti con le grandi istituzioni dell'arte contemporanea in Italia, che produrranno il terzo ciclo dei partecipati incontri sull'arte contemporanea previsto per ottobre e novembre.
Oltre a ciò - ed è notizia fresca fresca - ancora i Musei Civici sono stati coinvolti in un progetto di ArtVerona, fiera dell'arte moderna e contemporanea, che produrrà tra le altre cose, nel 2018, l'arrivo di una grande installazione artistica nel chiostro.
Per il momento può bastare: il Big Ben ha detto stop. Dalla penombra di sala Chilesotti, si accendono in realtà tante piccole luci.

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