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Alessandro TichAlessandro Tich
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Sovrappasso pedonale ferroviario di via IV Armata, Ponte Nuovo e Ponte Vecchio: B.d.G.-GenerAzione per il Cambiamento contesta il “mancato monitoraggio” dell'Area Lavori Pubblici del Comune e il deficit di trasparenza dell'Amministrazione

Pubblicato il 28-05-2015
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L'Area Lavori Pubblici del Comune di Bassano del Grappa non sa fare il suo lavoro. E' questa, in estrema sintesi, l'accusa lanciata dalla formazione civica B.d.G.-GenerAzione per il Cambiamento in una conferenza stampa convocata dai due esponenti Nicola Jacopo Maria Canilli, portavoce, e Stefano Dalla Rosa.
I quali contestano al settore comunale “il mancato monitoraggio”, nel corso del tempo, di alcune opere della città al centro oggi di un urgente necessità di restauro, o che abbisognano di cure e di attenzione e invece sono ancora lasciate a sé stesse. Rincarando la dose nei confronti della componente politica, e cioè dell'Amministrazione comunale, in termini di “deficit di trasparenza”.
Osservazioni lanciate sulla base di tre specifici casi di intervento o di non-intervento della nostra città che, secondo B.d.G., non sono stati considerati con la dovuta attenzione e nei tempi opportuni.

La foto di wikipedia del Ponte di Bassano, scattata nel 2007 da un turista americano


Problemi in passerella

Il primo caso sotto la lente di Canilli & C. è quello del sovrappasso pedonale ferroviario di via IV Armata, attualmente chiuso al transito per i lavori di ripristino della struttura degradata. E, come spiegano gli esponenti di B.d.G., la vicenda “non nasce quest'anno”. Esiste infatti già una “relazione tecnica di monitoraggio” della struttura, elaborata dall'Area Lavori Pubblici, che risale ancora al novembre del 2013. Nel documento si evince che l'incarico del monitoraggio è stato affidato all'ing. Renato Gia di Selvazzano Dentro (Pd). Canilli riferisce che il professionista incaricato ha “una laurea in ingegneria civile idraulica” e sottolinea che nella relazione “non è specificato il perché dell'incarico, il perché dell'avvio dell'iter e come mai non sia stato incaricato un ingegnere con specifiche caratteristiche valide in ambito ferroviario”. Nel dicembre 2013, inoltre, un'ulteriore determina comunale stabiliva l'effettuazione di “prove di carico e staticità del manufatto”.
Senonché, nell'aprile 2014, è arrivato “un primo sollecito di RFI al Comune di Bassano che segnalava che la passerella necessita di un intervento di manutenzione”. Il 14 gennaio 2015 è arrivata in Comune “una seconda lettera di RFI che segnalava il degrado dell'anima della trave di testata della passerella e il relativo intervento di messa in sicurezza provvisorio da parte di Rete Ferroviaria Italiana, sollecitando il Comune alla chiusura della passerella, in attesa di provvedere all'immediato ripristino”. Finalmente, il 20 aprile di quest'anno, è uscita la determina con l'affidamento dei lavori di ripristino del sovrappasso, coordinati nuovamente dall'ing. Renato Gia.
“Il problema era noto da almeno un anno è mezzo - rileva Canilli -. Al costo di manutenzione si aggiunge ora il costo del rifacimento, e non è chiaro quanto degrado è stato lasciato avanzare. Questo è il primo esempio di mancato monitoraggio della parte strutturale di un'opera a Bassano del Grappa”.

Ponte Nuovo, storia vecchia

Lo stesso dicasi, secondo B.d.G-GenerAzione per il Cambiamento, per il Ponte della Vittoria, a tutto meglio noto come “Ponte Nuovo”.
Canilli tira fuori dal suo abbondante faldone di carte una determina del 2 ottobre 2014 che affida “la valutazione del degrado della struttura” alla società di ingegneria Foppoli di Tirano (Sondrio), la stessa che sempre l'anno scorso sarebbe stata incaricata della ricognizione preliminare sulle condizioni del Ponte degli Alpini.
“La struttura - si legge nel documento dirigenziale - è sottoposta a verifiche periodiche, programmati gli interventi necessari.”
A questo punto Canilli mostra alcune foto recenti dei pilastri del Ponte Nuovo, “con i ferri scoperti”, in cui emerge evidente il degrado delle strutture. E si chiede: “Se effettivamente il Ponte è periodicamente monitorato, come è possibile trovarsi di fronte a una situazione del genere, costante da anni?”. Puntualizzando inoltre che “il bilancio di previsione 2015-2017 non prevede nessuna voce di capitolo relativa alla manutenzione del Ponte Nuovo”. “Negli anni - aggiunge - sono stati effettuati interventi di asfaltatura e alle caditoie, ma si è omesso di intervenire sulle parti strutturali.” E non manca anche una clamorosa contraddizione. Una relazione del 10 ottobre 2014 dell'Area 4° Lavori Pubblici rileva quanto segue: “Constatata l'assenza di figure professionali con la competenza tecnica per eseguire la valutazione della struttura (...), questo ufficio non è in grado di svolgere il monitoraggio e la manutenzione della struttura.”
“il monitoraggio è una farsa - commentano i rappresentanti di B.d.G. -. Non sono in grado di valutare il Ponte Nuovo e gli fanno valutare il Ponte Vecchio? Ancora nel consiglio comunale dell'8 aprile 2014 il consigliere comunale Luciano Todaro aveva posto il problema delle condizioni statiche del Ponte Nuovo. Il degrado persiste e non sono previsti interventi fino al 2017. E' il secondo caso di struttura non monitorata a Bassano.”

Ponte Vecchio, storia ancora più vecchia

Et dulcis in fundo, il Ponte degli Alpini.
Canilli fa riferimento a un nostro articolo (notizie.bassanonet.it/attualita/17124.html) e parte dalla conferenza stampa del 22 luglio 2014 in cui la nuova Amministrazione comunale annunciava in pompa magna il progetto del restauro del simbolo della città, col sindaco Poletto che dichiarava “di avere ricevuto il progetto di ristrutturazione del Ponte in eredità dall'Amministrazione precedente” e che “I livelli di acqua del fiume superiori alla norma consigliano di posticipare l'intervento”.
Sempre in quella occasione, il prof. Claudio Modena dell'Università di Padova affermava che “il costo dell'intervento sarà superiore al milione di euro se per caso il restauro preveda un intervento anche in alveo”.
“A bilancio erano stati messi 500mila euro, adesso il bilancio prevede una spesa di 4,2 milioni - osserva B.d.G.-. Con 500mila euro dove si andava a intervenire? Si è omesso di controllare e di intervenire per tempo, com'è che ci si sveglia solo nel 2014?” Perché anche in questo caso il problema non nasce da oggi, ed è stato sottovalutato già in occasione dell'intervento di manutenzione del 2005.
Come ricorda Canilli, il 1° marzo 2012 in consiglio comunale l'allora assessore Dario Bernardi rispondeva a un'interrogazione del consigliere Todaro “tranquillizzando la città sullo stato di buona salute del manufatto, sulla base dei continui monitoraggi che l'Amministrazione fa.” Tuttavia, con una determina del 27/11/2012, i Lavori Pubblici conferivano l'incarico monitorare la situazione del Ponte a una ditta esterna “considerate le deformazioni della struttura, a mezzo rilievi a vista e fotografici”.
“Se i Lavori Pubblici non sanno monitorare il Ponte neppure a vista, come sono in grado di coordinare il progetto di restauro?” - sbotta Canilli, che tira fuori dal suo corposo materiale due fotografie.
“La prima - mostra e spiega - è una foto del Ponte degli Alpini del 31 maggio 2012. Si vedono già segni visibili di cedimento sulla seconda stilata. La seconda è la foto del Ponte che compare su wikipedia. E' stata scattata da un turista americano il 7 marzo 2007. Ingrandendo l'immagine, si vede pure il cedimento centrale della seconda stilata, un anno prima dell'Adunata degli Alpini.” E come emerso da un'indagine del 20 marzo 2014 affidata alla ditta Rossi di Mestre, “le 32 colonne portanti del Ponte, 8 x 4 stilate, risultano ammalorate (...)”.
Insomma: che il nostro monumento sia pieno di acciacchi, nelle stanze dei bottoni lo si sapeva da molto prima che il parrucchiere Ilario Baggio, con la sua canoa gialla, lanciasse l'allarme mediatico che ha accelerato la necessità del restauro.
“E' il terzo esempio - denuncia B.d.G. GenerAzione per il Cambiamento - di non monitoraggio di una struttura portante, e si interviene quando la struttura è ammalorata.”
Per non parlare della proposta, lanciata in questi giorni dal sindaco Poletto, di indire un referendum popolare sul tipo di ripavimentazione del Ponte Vecchio, in pietra oppure in legno. “Cortesemente il sindaco Poletto - dichiara Canilli - motivi la sua ipotesi di consultare la cittadinanza, senza nemmeno averle fornito sufficienti basi per valutazioni tecniche su questioni complesse e delicate che interessano la statica strutturale del manufatto, il degrado dei suoi elementi costruttivi e i futuri costi di manutenzion Pertanto una questione di statica strutturale e di conservazione del manufatto non può essere presentata come fosse solo una valutazione di carattere estetico.”

PD Web Service

L'ultima parte delle pungenti affermazioni di B.d.G. si riferisce alla “sistematicità dell'affidamento diretto” a cui il Comune di Bassano farebbe ricorso, favorendo contratti di rapporto inferiori ai 40mila euro: soglia al di sotto della quale è possibile non indire bandi di gara. Ne è un esempio “l'affidamento per la progettazione preliminare, definitiva e esecutiva del restauro del Ponte al prof. Modena per 39.997 euro, appena 3 centesimi sotto la soglia, o l'affidamento alla ditta Foppoli per 39.040 euro”.
Tuttavia, il DL 12/4/2006 n.163, relativo al codice dei contratti pubblici, recita che l'affidamento diretto sotto i 40mila euro “non esime le Amministrazioni da adeguata ed esauriente motivazione”. E - secondo il gruppo di Canilli - tali incarichi diretti non sarebbero sufficientemente, né tantomeno esaurientemente motivati.
A cominciare dall'affidamento esterno certamente più chiacchierato dell'Amministrazione Poletto: l'incarico di 9.150 euro al professionista della comunicazione web Stefano Mocellin, dell'agenzia di marketing Social Vision di Rosà, per la comunicazione esterna, produzione del materiale promozionale e gestione del sito internet dedicato relativi al restauro del Ponte degli Alpini.
Non un affidamento qualsiasi: oltre ad essere un professionista del settore della comunicazione web e social, Mocellin è tuttavia anche un iscritto al Partito Democratico, è segretario del Circolo PD di Rosà e l'anno scorso a Bassano fu tra i più attivi supporter della campagna elettorale dell'allora candidato sindaco Riccardo Poletto. “Nomina tecnica e non politica, fatta dagli uffici e non dalla giunta” - hanno già più volte replicato gli attuali amministratori bassanesi. Anche in consiglio comunale, dove il discusso incarico è stato al centro di un'interrogazione del consigliere di Forza Italia Mariano Scotton.
Ma anche in questo caso - al di là della vicinanza politica o meno all'attuale Amministrazione del professionista incaricato - Canilli nota delle incongruenze.
“Già il 22 luglio - afferma - l'attività di comunicazione sul Ponte risultava di competenza dell'assessore Cunico. Poi è arrivata la determinazione dirigenziale del 16/3/2015 che ha affidato l'incarico a Mocellin, motivata “dall'esigenza dell'ente di affidarsi a specifiche figure professionali di supporto tecnico per scambio di materiale tecnico-informativo, traduzione di testi in lingua inglese, riprese video ed editing”. Appare incredibile che fra tutto il personale del Comune non esistano professionalità del genere. Mi chiedo poi se le riprese del consiglio comunale le faccia lo Spirito Santo.”
“Il motto di questa Amministrazione è “Alla luce del sole” - conclude Canilli -. Serve più coerenza in termini di trasparenza e di vigilanza dell'operato da parte dell'Amministrazione locale.”

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