Ultimora
23 Apr 2024 19:58
Milano Cortina: 2023 in rosso per 33,7 milioni
23 Apr 2024 19:27
Fincantieri e Ncl celebrano il varo di Norwegian Aqua
23 Apr 2024 17:03
Vicentino ucciso 12 anni fa in Brasile, in quattro a processo
23 Apr 2024 15:59
Donna muore in uno scontro frontale nel vicentino
23 Apr 2024 16:00
Venezia, in vendita dai tabaccai voucher per contributo d'accesso
23 Apr 2024 14:47
Dall'Arena un podcast sulle figure femminili dell'Opera
23 Apr 2024 21:02
Il tribunale civile sul caso Balocco-Ferragni: 'Pratica scorretta'
23 Apr 2024 20:46
Emiliano vara un mini rimpasto, tre nuovi assessori
23 Apr 2024 20:40
++ Emiliano vara un mini rimpasto, tre nuovi assessori ++
23 Apr 2024 20:34
Il decreto Pnrr è legge con fiducia, scontro sui pro life nei consultori
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Modalità lettura - n.14
Uno sguardo alle città che cambiano, che evolvono o involvono, a seconda dei punti di vista. In modalità lettura, una recensione di Il trionfo della città, di Edward Glaeser
Pubblicato il 21-05-2017
Visto 1.648 volte
Un tema che attraversa la cronaca, non solo locale, quello dello sguardo alle città, ai grandi e piccoli centri che abitiamo e che nel tempo cambiano, evolvono o involvono, a seconda dei punti di vista e degli indirizzi di lettura. In modalità lettura, con Il trionfo della città, di Edward Glaeser.
Le città: è ancora possibile, di questi tempi, poterne parlare da sognatori, mantenendo al centro dell’interesse sull’abitare la ricerca della felicità? Sembra di sì, letto il saggio di Edward Glaeser: un professore di Economia di Harvard che tendendo lo sguardo all’orizzonte fotografa il paesaggio mondiale con gli strumenti che gli sono propri, usando principalmente i dispositivi ottici dei numeri, della statistica, ma anche quello del marketing, per sondare le ragioni del successo o del declino delle città.
Il suo libro si intitola Il trionfo della città (Bompiani, 2013, pp. 586, 23 euro, traduzione di Giuseppe Bernardi). Per cercare le ragioni della propensione evidente del genere umano alla densità, Glaeser ripercorre la storia di alcune importanti metropoli, compie un viaggio che attraversa i secoli e i continenti e analizza luoghi diventati nel tempo loghi.
Le città, coi loro edifici cresciuti in epoche diverse collegati da strade sempre più malate di congestione, anche se proiettate mute solo come sfondo, pure come apparirebbero in scenari alla Fritz Lang o in un fermo immagine che sospenda ogni animazione preso a prestito dalla science fiction, o da una foto di Gabriele Basilico, comunicano sempre qualcosa di profondamente umano, e lo fanno utilizzando un codice cristallizzato, sincronico, che spesso fa capo a una memoria profonda e che è analogo al linguaggio verbale. Se la progettazione di una somma di edifici in un dato territorio genera un’energia dinamica, un impulso al movimento noti, per questo prevedibili, diventa una necessità studiare e imparare le lezioni che le città hanno lasciato scritte nel corso della storia – in lingue diverse, certo, ma con grammatica e sintassi dalle regole spesso universali. L’autore, in un discorso articolato e fitto di agganci storico-economici, si interroga sui motivi della decadenza di grandi centri, Detroit, per esempio, e in Europa Liverpool, Glasgow, Rotterdam, Brema, Vilnius. L’ABC del declino? Alcuni indici da guardare con sospetto sono l’eccesso di edilizia abitativa e di infrastrutture rispetto alla forza economica, alla domanda; la carenza di tante piccole aziende diversificate e di cittadini specializzati; la mancanza di attrattive per il capitale umano, per i talenti; l’intolleranza verso gli stili di vita alternativi. Le luci delle città sono destinate a brillare di meno, o a spegnersi, se viene a mancare l’alimentatore dell’energia umana. “Cos’è la città, se non la gente?”, scrisse Shakespeare nel Coriolano. Sono molti e interessanti nel libro le citazioni e gli approfondimenti importati soprattutto dai libri di storia, ma anche dalla letteratura, dal mondo dell’arte, dal cinema… l’elenco delle note stilato dall’autore con Kristina Tobio è generoso.
Glaeser, alla fine del volume, ricorda: «La nostra natura, la nostra prosperità, la nostra libertà sono fondamentalmente doni delle persone che vivono, lavorano, pensano stando insieme». Richiudendo il libro non si può non leggere con maggiore consapevolezza il sottotitolo che recita in copertina “Come la nostra più grande invenzione ci rende più ricchi e felici”: è sulla ricchezza, sulla produzione, e quindi sul capitalismo che si fondano le premesse del trionfo della città, il linguaggio urbano è generato da un alfabeto formale automatico che non può produrre né lessico né suoni diversi da quelli che già conosciamo.
Resta forse un’avventura da urbanisti e architetti illuminati creare un testo inedito, che sia un eco-villaggio o una Défence d’importazione parigina, grazie al quale qualche cittadino-pensatore concepisca una grammatica adeguata a una nuova enciclopedia urbana.
Il 23 aprile
- 23-04-2023L’ultimo imperatore
- 23-04-2021Charlie's Angels
- 23-04-2019Fiori di testa
- 23-04-2018La resa dei conti
- 23-04-2017Mille di questi anni
- 23-04-2015Operazione Bambi
- 23-04-2015Voci del verbo leggere
- 23-04-2014Michelangelo “riapre” il Museo Civico
- 23-04-2014Arrestato candidato 5 Stelle di Bassano
- 23-04-2014Sergio Berlato: “Votare alle Europee fondamentale per promuovere il cambiamento in Europa”
- 23-04-2014“Sogno una Bassano diversa”
- 23-04-2013Bassano, ecco i T-velox
- 23-04-2013Filippin: “Dal PD uno spettacolo indecoroso”
- 23-04-2012Valerio Nastro Azzurro
- 23-04-2012Rosà, arriva Beppe Grillo
- 23-04-2012Paolo Bordignon: “L'avanzo di bilancio è dimostrazione di buona gestione della cosa pubblica”
- 23-04-2010“Dopo 44 anni di attività, chiudo”
- 23-04-2010“Dino” colpisce ancora